• Interviste e racconti

Benessere in azienda: come crescere coltivando talenti

Pubblicato il Lettura: 5 min

Un viaggio tra coaching, cultura aziendale e crescita condivisa per il benessere in azienda

Negli ultimi anni ho imparato che il benessere in aziendanon è un “nice to have”. Non è un benefit da scrivere in fondo a una job description, né qualcosa che si risolve con un calcetto in sala riunioni (anche se fa sempre la sua figura!).
Il benessere è un modo di stare nelle cose, un’intenzione continua. È guardarsi in faccia la mattina e sapere che si è parte di qualcosa che ha senso. Che non sei solo “al lavoro”, ma in un posto che ti vede, ti ascolta e ti fa crescere.
Ed è proprio da qui che voglio partire.

Un percorso personale (che ha trovato casa nel lavoro)

Negli ultimi tre anni, da libera professionista come marketing advisor e formatore, ho avuto la fortuna di collaborare con aziende diverse e conoscere tantissime persone, ognuna con il suo modo di lavorare, comunicare, creare. Nel tempo ho iniziato a farmi una domanda ricorrente: come posso essere io più performante? E come posso performare meglio insieme ai professionisti che incontro lungo il mio cammino di consulente?

È da lì che è nata l’esigenza di studiare per diventare coach.
Sentivo il bisogno di essere più utile agli altri, ma anche di aiutare me stessa a tirare fuori quel potenziale che a volte resta lì, nascosto dietro la routine, le aspettative, i ruoli, l’operatività che spesso ci fa sentire in apnea.
Così ho iniziato un percorso di formazione con Coreconsulting  per certificarmi come ICF Coach. Un viaggio complesso, a tratti faticoso, che mi ha fatto riscoprire una parola che amo tantissimo: maieutica. Sì, quella di Socrate. L’arte di aiutare l’altro a tirar fuori ciò che ha già dentro. Perché la cosa più difficile è capire proprio che siamo noi la chiave di volta di noi stessi, nessuno deve salvarci, dobbiamo solo fermarci, respirare e ascoltarci per tirare fuori le nostre risorse.

E in tutto questo, Nolita Crazy Lab è diventato per me uno spazio in cui questo approccio ha trovato terreno fertile.
Un team creativo fatto di persone così diverse tra loro ma accumunate dallo stesso spirito, dove ho potuto iniziare a condividere strumenti, riflessioni, domande. E dove le persone hanno saputo accogliere tutto questo con curiosità e apertura.

benessere-in-azienda-blog-ncl

Per ICF – International Coaching Federation, il coaching è una partnership con il cliente in un processo creativo e stimolante che ispira a massimizzare il proprio potenziale personale e professionale.

Non è una terapia, non è mentoring, non è consulenza. Il coaching è uno spazio di ascolto e confronto in cui la persona viene accompagnata a:

  • mettere a fuoco ciò che conta davvero,

  • definire obiettivi chiari,

  • attivare risorse interiori,

  • trasformare intuizioni in azioni.

Il coach non dà soluzioni, ma facilita il cambiamento. Non indica la strada, ma cammina accanto. Questo è il punto cruciale, nessuno arriva con la ricetta magica per lavorare e vivere meglio, ma tutti abbiamo gli strumenti per vedere il nostro benessere da un’altra prospettiva e riuscire a raggiungerlo grazie ad un percorso fatto di interrogativi, riflessioni, piani di azione e soprattutto cambiamento.

“Conosci te stesso” Socrate

Il benessere in azienda? Parte dalle domande giuste

Non esiste benessere senza ascolto. Non esiste crescita senza confronto.
È per questo che, grazie al supporto e alla visione di chi guida NCL, abbiamo iniziato dei percorsi di coaching interni dedicati al team.
Spazi veri, liberi, dove ognuno può portare se stesso, le proprie ambizioni, i propri blocchi.
Io ci metto le domande. Loro portano tutto il resto. E quello che succede è chimica, evoluzione, sguardi che cambiano, occhi che si illuminano si nuovo. Questo non smette mai di sorprendermi: le persone cambiano, e con loro cambia anche il modo in cui lavoriamo, ci parliamo, ci aiutiamo.

Perché quando qualcuno crede in te, ti ascolta e ti dà strumenti veri per riconoscerti e migliorarti, anche le performance diventano naturali.
Non le rincorri più: ti vengono a cercare.

La cultura aziendale come chiave di successo

Il benessere in azienda non si misura solo attraverso i benefit, gli spazi confortevoli o le politiche di smart working. È fondamentale creare una cultura aziendale che promuova il rispetto reciproco, il lavoro di squadra e l’inclusione.

Il 68% dei dipendenti afferma che il supporto alla salute mentale e l’accesso a programmi di benessere psicologico sono fondamentali per il loro engagement sul lavoro (fonte: Deloitte).
La salute mentale è diventata una priorità, tanto che molte aziende hanno iniziato ad offrire accesso a consulenze psicologiche, mindfulness e workshop dedicati.

Questo è il primo passo per costruire un ambiente dove i dipendenti non solo sono “presenti”, ma si sentono veramente coinvolti.
E quando il team è coinvolto, il commitment cresce in modo esponenziale. Ogni membro si sente parte di un progetto condiviso, un valore che diventa fondamentale non solo per il clima interno, ma anche per la performance complessiva dell’azienda.

Il ruolo della leadership nel benessere aziendale

La leadership, in questo contesto, gioca un ruolo determinante. Un leader che investe nel benessere del team, che comunica in modo trasparente e che promuove un equilibrio tra vita privata e lavoro, stimola un ambiente di fiducia reciproca.

Il 79% dei dipendenti afferma di sentirsi più motivato quando il proprio leader dimostra interesse per la loro salute e il loro equilibrio (Fonte: Gallup).

Questo significa che, come leader, bisogna essere pronti a dare il buon esempio: incoraggiare una sana gestione del tempo, promuovere il rispetto delle ferie, creare occasioni di condivisione, confronto e formazione continua.

I numeri ce lo dicono, ma le persone ce lo mostrano

A volte sembra che il benessere sia solo una parola di tendenza, un capitolo in più nei piani HR. Ma non è così. Secondo Gallup, le aziende con un alto livello di benessere organizzativo registrano una produttività superiore del 21%.
Il World Economic Forum evidenzia che investire in salute mentale e benessere riduce del 25% il rischio di turnover. E ancora: uno studio McKinsey del 2023 mostra che i programmi di wellbeing efficaci possono generare un ROI fino a 6:1 grazie alla riduzione di assenteismo, burnout e calo motivazionale. Numeri importanti. Ma il vero valore, per me, non è solo nei grafici.

Lo vedo nei volti delle persone e nei messaggi dopo una sessione di coaching, come questo: “Mi sono sentito ascoltato davvero, e oggi lavoro meglio perché mi sento più leggero.”

È lì che succede qualcosa. Quando il benessere non è più una strategia, ma un’esperienza vissuta. Sto imparando tanto in questa nuova avventura in NCL, come coach, imparo tanto dal team, dalle storie di tutti, dai cambiamenti in atto, dalla forza di volontà di chi vuole raggiungere i propri obiettivi.

Continua a seguirmi: ti racconterò da vicino cosa succede quando le persone stanno bene, davvero.

Autori:

Autore articolo Ilaria Caroli

Ilaria Caroli
Marketing Advisor & Business Coach

@ Resta aggiornata/o e non perderti nulla